Come fare digital advertising in un mondo senza cookie

Dal 2023 le piattaforme pubblicitarie non avranno più informazioni a sufficienza per profilare come un tempo gli utenti e creare annunci davvero personalizzati.
I cookie, i “biscotti”, sono quelle parti di codice che, all’interno di un sito web, segnalano al server che può inviare alcuni dati degli utenti al browser perché li memorizzi. Tracciare e stoccare informazioni come credenziali di accesso, articoli letti, prodotti aggiunti a un carrello e cronologia permette al browser di riconoscere di volta in volta un certo utente e di seguirlo nella navigazione. I cookie, però, oltre che al sito ospitante, possono consentire questa memorizzazione di dati anche a cosiddette “terze parti” con le finalità più diverse. Le piattaforme per il “programmatic advertising”, per esempio, se ne servono per catalogare gli interessi di navigazione degli utenti sulla base delle pagine che visualizzano: in questo modo riescono a profilarli e a selezionare automaticamente il banner più adatto da mostrargli.
È l’esperienza della digital advertising che tutti abbiamo vissuto come Marketer o subito come Utenti.
Ora la festa del tracciamento è finita: dal 2023 cambio di paradigma
Dal 2023 le piattaforme pubblicitarie non avranno più informazioni a sufficienza per profilare come un tempo gli utenti e creare annunci davvero personalizzati. I centri media e le agenzie avranno fornitori meno efficienti a cui affidare gli investimenti pubblicitari dei loro clienti. Gli editori, che ospitano gli spazi occupati da quegli annunci, avranno meno possibilità di venderli.
Un disastro? No, per Agenzie, Editori e Clienti è invece una grande opportunità di lavorare sugli interessi delle persone in contesti di fiducia.
Siamo di fronte a un cambio di paradigma per la pubblicità online, non più fondata sullo storico delle attività e sulle informazioni personali, ovvero sull’identità dell’utente, ma sugli interessi di navigazione in un arco di tempo breve, ovvero su ciò che l’utente sta facendo. Nessuno meglio dell’Editore conosce i suoi Utenti, perché sono i suoi Lettori, molti dei quali aderiscono alle varie Newsletter, molti dei quali dialogano in diretta sui Social, molti dei quali comprano servizi accessori, come quelli – per esempio nel nostro caso – de ilromagnolo.info (che a brevissimo sarà ilromagnolo.it, ma questa è un’altra storia…) o che pubblicano su secondamanoitalia.it: per la comunicazione d’impresa questi sono ecosistemi chiusi in cui sono disponibili dati consensuali di prima parte, che consentono un targeting di qualità.
Publimedia Italia: ogni mese 300.000 utenti, generano 400.000 sessioni e 600.000 pagine viste
Nessuno meglio della Concessionaria legata all’Editore, come è Publimedia per Edit Italia (Editore del network dei 24ore.it, di Secondamanoitalia.it e di molte altre testate) può gestire il target di interesse per il Cliente e la migliore esperienza di contatto e coinvolgimento di quegli Utenti in quel momento in quel contesto. Nel panorama post-cookie di questo 2023 Publimedia Italia ha attivato un sistema di programmazione pubblicitaria su targeting contestuale tramite il quale il Cliente, guidato dal nostro Consulente, ottiene visibilità e dialoga esattamente con il pubblico che più gli interessa.
Ogni mese 300.000 Utenti si connettono, si informano, si divertono nei 18 portali gestiti da Publimedia Italia, generando 400.000 sessioni e 600.000 pagine viste, selezionabili per contenuti ed interessi. Il Cliente può scegliere la classica programmazione di banner per posizione, periodo e pressione, oppure la quantità di visualizzazioni che vuole acquistare, come le vuole distribuire e in quali tempi; oppure quanti “CICK” gli interessano, quindi quanti ingressi vuole alla tua landing page; e se invece volesse solo dei LEADS qualificati, i nostri Consulenti studieranno insieme la campagna CPL più corretta [ testi, pressione, programmazione, promo, ecc. ] in funzione della specificità del target in obiettivo. La pubblicità contestuale trova la sua migliore realizzazione nella integrazione cross-mediale fra le varie opportunità del web e dei media classici: di questo parleremo nelle prossime puntate.
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