Pubblicità alla radio, ecco perché conviene e funziona

Si tratta di un mezzo in continua ascesa, che ha fatto registrare nel 2019 un aumento della durata dell’ascolto di +4 minuti, per raggiungere 3 ore e 29 minuti giornalieri.
Quando sembra che un nuovo media le canti il “de profundis”, ecco che la radio riemerge dalle sue ceneri più forte di prima. Oggi è un mezzo in continua, ulteriore ascesa, che ha fatto registrare nel 2019 un aumento della durata dell’ascolto, nel giorno medio, di +4 minuti, per raggiungere 3 ore e 29 minuti (dati TER).
Sono dati eccezionali che dimostrano come la radio, da quasi un secolo, superi con successo mutazioni genetiche e rivoluzioni tecnologiche, continuando a prosperare e a crescere nello scenario digitale.
Perché oggi la pubblicità alla radio funziona più che mai
Bisogna dirlo: la radio attualmente ha un rapporto efficacia/prezzo straordinario. Autorevoli ricerche hanno calcolato che il ritorno può valere fino a 10 volte l’investimento. E se si pensa che oggi farsi pubblicità in radio è estremamente economico e che grazie alla potenza del solo audio vengono stimolate specifiche aree del cervello che potenziano anche gli effetti di tutte le altre campagne che poniamo in essere su altri mezzi, si può capire quanto sia vantaggioso affidarsi ad essa.
La radio è il mezzo della mobilità e come tale fa sì che tutti coloro che utilizzano un’auto per spostarsi (in Italia circolano circa 37 milioni di vetture) siano radioascoltatori. Un pubblico che ha un rapporto immersivo e quasi interpersonale con il mezzo in questione (la radio e le sue voci sono spesso vissuti come dei veri amici) e che viene raggiunto in momenti fondamentali: mentre incrocia centinaia di attività commerciali, mentre va al supermercato, prima di fare shopping: insomma prima di fare un acquisto.
Per fruire pienamente di tutti i vantaggi che la radio può dare in termini pubblicitari, basta affidarsi ad un buon centro media, ad un consulente o ad una concessionaria di pubblicità. E il successo sarà presto “on air”…